Questo sarà il mio mantra d'ora in avanti.
Ciao a tutti. Oggi, dopo 9 mesi ricomincio a scrivere.
Ricomincio da capo, con la speranza di riuscire a portare a termine l'obiettivo di pubblicare articoli con una certa frequenza e di non abbandonarvi più (o abbandonarmi.. forse sono l'unica a leggermi!!).
(ri)Parto quindi da qua.
Premesso ciò oggi vorrei collegarmi alla frase che ha introdotto questo post: ordine nella mente = ordine nella vita.
Ne parlavo proprio ieri con il mio capo, la quale, chiacchierando del più e del meno mi faceva notare che se non abbiamo ben chiaro ciò che vogliamo, difficilmente possiamo cambiare le cose.
Sembra una frase banale, è vero, tutti lo pensiamo probabilmente. Ma quanti di noi hanno chiari i propri obiettivi e cercano in tutti i modi di raggiungerli? Quanti di noi (io per prima) si ripromettono oggi "Il prossimo week-end riordino l'armadio" (esempio banale ma concreto) e quanti di noi veramente lo fanno?
Ci sono persone predisposte ad avere le idee mentalmente ordinate (mio moroso che tanto mi ha insegnato) e queste sono generalmente le persone che nella vita riescono ad ottenere ciò che vogliono compatibilmente con i problemi che la vita mette loro davanti tutti i giorni. Loro in un modo o nell'altro ci RIESCONO.
Ci sono persone invece che nella mente hanno talmente tante cose, talmente tanti sogni, talmente tanti problemi da non avere ben chiare le idee, da non sapere ancora a 25-30 anni chi e come vorranno essere nella vita.
Io personalmente sento che il mio posto si trova in mezzo a questi due filoni di persone.
Rifletto e a questo punto parte dal mio cervello una raffica inesauribile di "SE":
"e se fosse andata in un altro modo? e se avessi avuto altre possibilità? e avessi scelto di percorrere un'altra strada?" ecc. ecc.!
Nel momento in cui mi assale questa raffica di "SE" mi fermo e mi ripeto che SE è andata così c'è una ragione e che adesso non posso far altro che andare avanti.
Mettendocela tutta, chiarendo dentro di me gli obiettivi e tentando di raggiungerli con tutte le forze che ho.
Altra cosa: mai puntare esageratamente in alto, mai illudersi, mai abbattersi di fronte alle difficoltà: sono parte della vita, per cui vanno semplicemente affrontate e superate.
Il porsi un obiettivo e raggiungerlo è un qualcosa che crea dentro di noi una sensazione di soddisfazione: anche prefissarsi di fare qualcosa di semplice come andare in posta, fare la spesa e stare entro un certo budget, riuscire a compiere una serie di azioni e portarle tutte a termine crea una situazione di benessere interiore e va ad eliminare la sensazione di peso creata dal pensiero dell'accumularsi delle questioni "in sospeso".
Quando ho una serie di cose da fare, ad esempio, io parto dalla più complessa/noiosa/spiacevole/pesante fino ad arrivare a quella più semplice e gradevole.
Infatti, così facendo, parto con la massima "carica" per affrontare il problema più complesso per poi risolvere le questioni più semplici con maggior serenità.
Voi cosa ne pensate? Raggiungete facilmente i vostri obiettivi oppure fate fatica? Come affrontate le difficoltà? Come gestite i vostri impegni?
Buona settimana!
Denise

Secondo me è tutta una questione di motivazioni che si hanno verso delle scelte da compiere: quanto maggiori sono le motivazioni, tanto maggiore sarà lo sforzo che si è disposti a fare per raggiungere l’obiettivo.
RispondiEliminaPer quanto riguarda le altre strade che nella vita si potrebbero percorrere, anch’io spesso penso a dove sarei adesso se avessi fatto altre scelte.
Il concetto di libertà è stato catalogato e studiato nel corso della storia sotto tre aspetti diversi.
1. La libertà non è che autodeterminazione priva di condizioni e di limiti, lo stesso Kant parla di carattere “numerico” della libertà essa non è un fenomeno sottomesso a determinazioni di tempo, ma cosa in sé di cui soltanto gli effetti sono da considerarsi fenomeni.
2. Accanto al concetto di autodeterminazione del singolo si affianca il concetto di libertà non dell’uomo ma dell’Assoluto, inteso o come Sostanza o come Stato. La libertà non appartiene alla parte ma al tutto.Secondo questa concezione romantica accanto ad una libertà astratta, intesa come esigenza o possibilità, vi è una libertà reale dello spirito o degli uomini, che Hegel identifica nello Stato come realtà stessa dell’uomo. Questo non comporta che il singolo realizzi la propria volontà soggettiva mediante la volontà universale, ma piuttosto che la volontà universale si realizzi attraverso i cittadini quali strumenti.
3. A differenza delle sue precedenti concezioni la terza non fa appello alla causa sui “noumenica”, né in termini individuali né in termini Assoluti, bensì alla misurabilità delle possibilità, alla condizione e modalità della scelta che può garantire la libertà.Se in Hobbes non esiste una libertà di volere in quanto non si può non volere ciò che si vuole ma si può fare o non fare ciò che si vuole, si che esiste una libertà di fare, non una libertà di volere; in Locke esiste una libertà di natura che consiste in una norma di reciprocità per cui si riconoscono agli altri le stesse possibilità che si riconoscono a sé. In termini sociali vi è una possibilità di scelta limitata dalla norma di natura della legge derivante da un potere riconosciuto come tale dai cittadini; quindi la libertà politica è condizionata dall’esistenza dell’incrociarsi di norme che limitano la libertà di scelta dei cittadini, con la possibilità dei cittadini stessi di controllare in parte la fissazione delle norme.
Certo, è uno dei temi più complicati e allo stesso tempo profondi…